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San Donato a Livizzano, quanti sono?

Ringrazio di tutto cuore, la mano magistrale di uno dei pennelli di San Donato, Sergio Nardoni.
Per un suo dipinto, che ho potuto vedere solo in fotografia, che raffigura il vescovo San Donato su di una nube e accanto a lui la figura di un angelo “bambino”, che sostiene sul palmo di una mano, la Chiesa dedicata al vescovo martire.
Tra i particolari soprattutto due cose: l’atteggiamento benedicente del vescovo Donato e l’espressione del volto dell’angelino.

Osservando l’immagine dal basso si incontrano lo sguardo del piccolo angelo che, con una espressione alquanto seria, pare osservare cosa avvenga sulla Terra.
Questa immagine mi è venuta in mente mentre riflettevo sulla realtà del nostro San Donato.
Cosa significhi quello sguardo dell’angelo bambino lo sa solo l’autore, ma vi dico cosa mi fa pensare.

San Donato è uno solo, uno solo nella mente di Dio, uno solo il disegno di Dio.
Eppure sembra che esistono tanti San Donato quante sono le persone che lo frequentano.
Porgete attenzione a quanto dico.
Ogni persona che sinceramente vive questo luogo santo lo vive partendo da Sé stessa, dalle proprie dinamiche interiori, dalla chiamata che Dio può avergli fatto.

Questo è normale.
Sia che uno approdi adesso, sia che sia arrivato anni addietro, sempre si percepisce e si vive questo luogo partendo dalla propria esperienza.
Uno può aver arricchito la personale esperienza e comprensione di questo luogo attraverso la condivisione con altri e con quanto hanno detto i sacerdoti da don Mario sino ad oggi.
La conoscenza di un luogo santo cresce con chi lo vive.
Ma è erronea la presunzione di sapere tutto di questo luogo.
È fuorviante pensare di sapere tutto il progetto di Dio su di sé e su un luogo santo.

Più volte il caro don Mario ha detto che SAN DONATO è un mistero.
Cosa è un mistero? Qualcosa che ci supera, che va oltre le nostre possibilità e capacità di comprensione.
E qualcosa di cui facciamo parte, ma che ci supera.
Riguarda l’agire salvifico di Dio nella storia degli uomini.
Anche ciascun uomo, ciascun figlio di Dio è un mistero a se stesso e per gli altri.

Allora come fare quando ci lasciamo prendere dalla tentazione della presunzione che tutto per noi è chiaro?
L’identità piena di san Donato è chiara solo a Dio ed è sbagliato pensare che la mia idea sia quella giusta.
Allora come cavarne le gambe? Fidarsi di Dio, affidarsi alla guida della Chiesa attraverso la quale, nella fraternità, si rivela gradualmente il vero volto di San Donato.
Conservare nel cuore quello che il Signore mi ha fatto vivere di questa tenda di Maria e rimanere aperti con umiltà allo Spirito che ci conduce attraverso il vescovo e le sue innumerevoli ed imprevedibili manifestazioni.

Quindi coraggio e fiducia.
Amiamo e rispettiamo questo luogo e aiutiamo gli altri a viverlo in pienezza e nel rispetto.
Umiltà, apertura allo Spirito ed obbedienza alla Chiesa.

Benedico in Gesù e Maria.

Scm