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“Gruppo di Preghiera di Padre Pio”
Relazione della riunione del 29 dicembre 2017

Quando giungo a San Donato il rosario è già iniziato e nel parcheggio mi giunge il ritmare delle Ave Maria, dolce richiamo che si perde nell’aria di questa notte stellata e scalda il cuore anche se esternamente c’è il gelo.

Affretto il passo perché la preghiera è come una calamita che attrae l’anima, un breve saluto a Maria Immacolata ed entro in chiesa quasi in punta di piedi, per non sciupare la sacralità del momento.
Si perché l’atmosfera della Natività di Gesù bambino avvolge ancora la chiesa e il bambinello benedetto da Padre Pio è ancora li ai piedi dell’altare.

Anche don Cristian all’omelia conferma che siamo ancora nella scia del Natale e precisamente nel quinto giorno dell’ottavario.
Il Natale è la festa più bella dell’anno, è il momento che Dio si fa carne nel seno purissimo di Maria, segno di speranza che si completerà nel gaudio della Santa Pasqua.

Ecco ora don Cristian ci parla di Simeone, un uomo vecchio, un grande uomo, un nonno, giusto e timorato di Dio, che ha speso la sua vita nell’attesa, sapendo che non sarebbe morto senza prima avere veduto il Messia promesso da secoli.
Simeone spiega, significa colui che ascolta, e si fida della parola del Signore, perché sa che Dio mantiene sempre ciò che promette.

Per questo Simeone è un segno di grande speranza, è l’immagine di colui che sa aspettare i tempi di Dio.

Mi viene in mente un altro uomo, un sacerdote, don Mario Boretti, che come Simeone si è fidato di Dio e ha saputo attendere i suoi tempi definendosi il prete dell’attesa.
Ha ascoltato dentro di se la voce dello Spirito Santo, le illuminazioni e anche se tante volte non è stato compreso, ha combattuto la buona battaglia della fede per il bene delle anime, costruendo mattone per mattone la cittadella di Maria, che ancora oggi richiama tante persone in cerca di fede, speranza e carità.

Noi siamo sempre presi dalla furia, prosegue don Cristian, vorremmo vedere realizzati subito i nostri pensieri, le aspettative anche lecite, certo gli eventi incalzano, tutto sembra accelerare nel tempo, anche i sentimenti facendo consumare perfino le relazioni tra le persone.

Simeone al contrario è l’immagine della sapienza, della pazienza che sa aspettare, rappresentando così quella parte dell’umanità, del popolo d’Israele che non ha mai perso la fiducia fino dalla notte dei tempi.
Simeone è l’uomo dell’ascolto, così pure Maria è la donna dell’ascolto, in quanto prima ancora di generare Gesù ha ascoltato l’angelo ed ha accolto la sua parola che è scesa in lei, nel suo cuore, nel suo grembo e poi al suo Si, lo Spirito Santo ha potuto compiere la sua azione, generando nel suo seno verginale il Verbo di Dio.

Questa dimensione di Simeone e di Maria, l’ascolto, è importante per la nostra vita di cristiani, essendo immersi anche noi nello Spirito Santo per mezzo del Battesimo e della Cresima.
L’ascolto e il silenzio sono necessari per riconoscere la voce dello Spirito Santo che parla al cuore ,così da poter riconoscere gli stimoli, le buone ispirazioni che vengono sempre dal Signore.

Maria, donna dell’ascolto è stata la prima discepola di Gesù , ha ascoltato e messo in pratica in maniera perfetta la parola del Figlio, del suo e nostro Dio.
Ecco cosa significa fare silenzio dentro di noi, ascoltare la parola di Dio che è la sola che parla ai cuori, alle menti e nutre l’anima disponendola al bene, all’amore verso il Signore e verso i fratelli.

C’è un grande silenzio in chiesa, segno che l’ascolto della parola giunge ai cuori di chi è venuto anche da lontano all’appuntamento mensile del Gruppo di Padre Pio, consapevoli di appartenere ad un grande progetto fino dalla creazione nella mente del Padre Celeste.

Anche San Pio da Pietrelcina che ci riunisce nella preghiera di questo ultimo venerdì del mese, e dell’anno è stato uomo dell’ascolto, mettendo in pratica tutte le ispirazioni dello Spirito Santo per il bene delle anime, fondando i gruppi di preghiera e l’opera grandiosa della “Casa Sollievo della sofferenza”.

Ascolto don Cristian che ci fa riflettere ancora su questo grande nonno, Simeone, che fra tanti bambini portati al tempio per consacrarli a Dio, ha saputo riconoscere la presenza dello Spirito in Gesù il Messia e anche in Maria profetizzando la sua sofferenza ai piedi della croce.
Nel momento che ha preso il bambino in collo ha avuto la risposta che attendeva, sono io il Messia, che dona la vera gioia, la speranza che vince ogni forma di disperazione, perché oggi si è avverata la promessa della redenzione del genere umano, quello che sa ascoltare, quello che sa mettere in pratica gl’insegnamenti del Vangelo.

Ringraziamo allora il Signore che ha visitato il suo popolo, chiedendo a Maria, a Simeone, a San Giuseppe che ci aiutino a saper riconoscere la presenza dello Spirito nella nostra vita e nonostante le avversità e tribolazioni ci conduca alla meta finale che è il Cristo di Dio nella beatitudine eterna.

Ha concluso poi con la benedizione, non con la reliquia di San Pio, ma con Gesù Bambino benedetto da Padre Pio, un vero tesoro custodito nella nostra chiesa di San Donato.

Ad Jesum per Maria

Direttore spirituale: Don Cristian Meriggi

Capo gruppo e segretario: Marco Simonatti

PS: Il Gruppo di preghiera alla data odierna ha raggiunto il numero di 1964 iscritti, con una presenza alla celebrazione di circa 100/110 fedeli con tante comunioni.

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