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Sì condizionato a preghiere e nozze

Settimana Santa, ok l’autocertificazione “esigenze lavorative” per operatori liturgici
Stralcio da un articolo di: Mimmo Muolo sul giornale Avvenire.

In chiesa per pregare individualmente, si può continuare ad andare.
Ma solo in determinate circostanze.

E lo stesso vale per i matrimoni.
Lo precisa una nota della Direzione centrale degli Affari dei culti del Ministero dell’interno inviata alle Prefetture, al fine di dare uniformità all’azione di quanti devono controllare gli spostamenti dei cittadini.

Nei giorni scorsi, infatti, ad alcuni fedeli era stato impedito l’accesso a chiese aperte.
Ora il documento, che è frutto della interlocuzione tra la Segreteria generale della CEI , la Presidenza del Consiglio e lo stesso Ministero dell’interno, pone fine all’incertezza interpretativa delle disposizioni emanate per l’emergenza coronavirus.

Era stata infatti la stessa Segreteria della Cei a far presente il disagio di molti fedeli, che si sono visti limitare la possibilità di recarsi a pregare in chiesa.

Il Ministero ha dato una risposta ai quesiti, sottolineando anche, in premessa, che le misure restrittive non costituiscono una violazione della libertà di culto, (come da taluni lamentato), ma sono state assunte nell’ambito dei più ampi provvedimenti del contagio i quali “comportano – sottolinea la nota – la limitazione di diversi diritti costituzionali, primo fra tutti la libertà di movimento, e vanno a determinare importanti ricadute in una molteplicità di settori…

La necessità di andare a pregare in chiesa: “E’ necessario – precisa il Ministero avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da “comprovate esigenze lavorative” …la chiesa deve essere situata lungo il percorso.

I matrimoni in chiesa non sono vietati: “ove il rito si svolga alla sola presenza dei nubendi e dei testimoni.

Riti della Settimana Santa.
La CEI ha chiesto che “per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, accanto al celebrante sia assicurata la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare, oltre che di un lettore, un cantore, un organista ede eventualmente due operatori per la trasmissione”…

Il servizio liturgico , si precisa, è in qusto caso assimilabile alle “comprovate esigenze lavorative”.
L’autocertificazione dovrà contenere il giorno e l’ora della della celebrazione, oltre che l’indirizzo della chiesa ove la celebrazione si svolge.

Testo Integrale scaricabile in PDF: Articolo-completo-su-Avvenire