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“Ti amo, Gesù mio Signore, mio Dio, mio tutto.
Ti ringrazio di avermi scelto
per compiere le tue opere grandi.
Tu sai, Mammina d’Oro,
che io sono Tua proprietà.”
(Dal Testamento Spirituale di don Mario).

Carissimi,

il mese di marzo a San Donato è un mese intriso di dolore e di speranza.
Di dolore perché ricordiamo la morte di Don Mario Boretti, e quest’anno sono dieci anni nel suo Giubileo, e di speranza perché le feste che celebriamo ci danno la certezza nella fede che in Cristo Gesù la morte è vinta e che le anime dei nostri cari sono nelle mani di Dio.

Mi ricordo che qualche giorno prima della domenica 27 marzo 2011, gli esorcisti della diocesi furono convocati in Arcivescovado, alla presenza dell’Arcivescovo, per ascoltare le sue istruzioni.

Dopo che il Cardinal Giuseppe Betori confermò tutti i presenti nel ministero di esorcista – io ero stato nominato nel novembre 2006 ed ero stato affidato dal Cardinal Ennio Antonelli alla guida di Don Mario – Don Mario mi guardò fisso negli occhi e mi disse: “lo so che preghi per me e ti ringrazio”.

Io rimasi per un momento smarrito e poi gli risposi: “Si Don Mario e lei preghi per me”.
Quella sarebbe stata l’ultima volta che ci siamo visti.

Da lì a pochi giorni la notizia della sua dipartita.
Quel giorno, quegli occhi e quelle parole sono rimaste incise nella mia anima.

Il 26, il 27 e il 28 marzo faremo memoria della dipartita di Don Mario alle celebrazioni eucaristiche.
Nonostante le misure di contenimento della pandemia, cercheremo di onorare la memoria del nostro compianto Don Mario.

Nell’editoriale de La Voce di San Donato di marzo 2011, Don Mario scriveva: “Marzo, mese di San Giuseppe.
Se non lo sapete, il sabato è il giorno dedicato alla Madonna, il venerdì è dedicato al Santissimo Crocifisso, il giovedì all’Ultima Cena, ma il mercoledì è dedicato a San Giuseppe”.

Infatti, il 19 marzo, è la festa di San Giuseppe, lo Sposo della Beata Vergine Maria e, per antichissima tradizione, patrono della Chiesa universale, protettore dei moribondi e terrore dei demoni.

Quest’anno il panino lo benediciamo, ma è necessario che ciascuno lo porti da casa.
Quel giorno pregheremo in particolare per tutti i babbi e li benediremo alla fine della Santa Messa.

Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, è la festa che ci ricorda l’aurora della salvezza, il mistero dell’incarnazione del Verbo di Dio che, a Pasqua, offrirà se stesso per noi come agnello senza macchia.
A Firenze, nel Medioevo, il Capodanno si celebrava il 25 marzo, 9 mesi prima del 25 dicembre, data della nascita di Gesù.

Il 28 marzo sarà la Domenica delle Palme, l’inizio della Settimana Santa che culminerà con il Triduo Pasquale e la Santa Pasqua il 4 aprile.

Anche per quest’anno la visita pasquale alle famiglie non potrà essere svolta nella forma tradizionale a causa della pandemia.
Sono state individuate delle zone in cui celebreremo un momento di preghiera insieme.

Ogni famiglia potrà ricevere una bottiglietta di acqua benedetta per la preghiera del giorno di Pasqua.

Preghiamo il Signore perché ci aiuti a vivere questo tempo pieno di Dio, ma anche di tante avversità e sofferenze, con una forza nuova e con lo sguardo pieno di speranza e semplicità propria di colui che guarda il mondo con gli occhi di un bambino.

Auguri e tante benedizioni a tutti voi e ai vostri cari!

Vostro Don Cristian