“Chiunque tu sia,
che nel flusso di questo tempo ti accorgi che,
più che camminare sulla terra,
stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste,
non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella,
se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca!
… guarda la stella, invoca Maria…”.
(San Bernardo di Chiaravalle)
Carissimi amici di San Donato,
non è facile esprimersi in questo momento in cui tanti morti e tanta morte insieme a tanta sofferenza causate da questa epidemia si vanno ad aggiungere a quelle già presenti e diffuse nel globo.
I mesi di marzo e di aprile ci hanno visto, costretti da un invisibile nemico, a rifugiarsi nelle proprie case.
E chi non ha casa come ha fatto? E chi è solo, come fa a lottare? Dramma su dramma!
Ci siamo stretti al Signore e a Maria ed abbiamo seguito, e continuiamo a farlo, la vita di tanti che non ce l’hanno fatta a sopravvivere e di tanti che hanno lottato e che ancora lottano: sofferenti, che all’ospedale avevano solo la compagnia di personale sanitario, caricato di pesi sovrumani, e neanche la possibilità di un conforto religioso;
lutti, privati della consolazione di una preghiera e della presenza dei propri cari; membri della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale, etc., in conflitto interiore tra la legge della coscienza e quella della strada e, anch’essi in prima linea con un nemico invisibile che, in
molti, hanno sottovalutato pagandone personalmente le spese; volontari in prima linea che, confusi e senza sufficienti protezioni, sono andati a soccorrere tante persone nelle case, nelle strade e negli ambienti sanitari pagando di persona… la lista continuerebbe.
La vita cristiana relegata nelle case, quasi come ai tempi delle persecuzioni romane e di quelle dei regimi totalitari del secolo scorso, ad un tratto si è fermata: la Santa Messa, il catechismo, l’oratorio, i battesimi, le comunioni, le cresime, i matrimoni, etc. Tutto rimandato a data da stabilire nel nuovo anno pastorale 2020/2021, a Dio piacendo!
Maggio, speriamo davvero sia un tempo di graduale ripresa.
La nostra vita cristiana non potrà essere subito come prima, ma dovremmo ripartire piano piano, osservando rigidamente le regole di convivenza in stato di emergenza.
Nel nostro cuore abbiamo la Speranza, virtù teologale, perché quella umana sappiamo arriva fino ad un certo punto, che ci aiuterà a trovare modi e iniziative spirituali da vivere in questo delicato tempo di transizione.
L’evento mariano che era programmato per questo mese è stato, come tutto quanto ha a che fare con presenza di numeroso popolo, direttamente rimandato a maggio del prossimo anno.
Noi siamo fiduciosi nel domani, di quella fiducia che nasce dall’incontro personale col Risorto, che ha vinto la morte. Siamo fiduciosi nella presenza materna di Maria, che come mamma cammina con noi e accanto a noi; Lei stella radiosa del mattino, “termine fisso d’etterno consiglio”, guidi la nostra cara umanità smarrita, unita sulla strada della vera Vita.
Un caro saluto a tutti ed una benedizione.
Vostro don Cristian